È in atto un tentativo di annessione di una parte del territorio della Repubblica Democratica del Congo da parte dell’Uganda. Lo denuncia una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Società Civile del Nord Kivu (est della RDC), che sottolinea che Kampala mira a occupare la “Chefferie de Watalinga” nel Territorio di Beni, “per sfruttarne il petrolio, il legno e le terre arabili”.
La nota ricorda che nel luglio 2013 una sessantina di ribelli del gruppo ugandese ADF-NALU aveva attaccato il villaggio congolese di Kamango, costringendo la popolazione a rifugiarsi in Uganda, dove è stata accolta nel campo di Bubukwanga. Secondo la Società Civile del Nord Kivu questo campo era stato allestito dalle autorità ugandesi una settimana prima dell’attacco di Kamango, facendo sorgere il sospetto che questo sia stato perpetrato “da Kampala sotto la sigla delle ADF-NALU”.
Il campo di Bubukwanga è in realtà solo un campo di transito. I rifugiati vi passano pochi giorni per poi essere inviati alla struttura di Kyangwali, nel Distretto di Hoima, a 300 km ad est, dove sono accolti anche rifugiati provenienti da Rwanda, Burundi, Sud Sudan, Somalia e Kenya. La nota denuncia il comportamento delle autorità ugandesi e delle ONG che operano a Kyangwali, volto a perpetuare la permanenza dei rifugiati nel campo e non invece, a provvedere al loro rapido rimpatrio.
Dal luglio 2013 ai primi giorni di gennaio di quest’anno sette capi tradizionali (capi villaggio e capi di località) di Watalinga sono stati uccisi perché, secondo la nota, si sono opposti ai piani di annessione ugandese. – Ag. Fides