Un “grande segnale” per la Mauritania e per l’Africa: questo il primo commento rilasciato dal regista Abderrahmane Sissako il cui film Timbuktu è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero. Il film racconta la vita quotidiana di Timbuktu (che si trova nel nord del Mali) durante la recente occupazione da parte di gruppi armati islamisti.
“La nomination – ha aggiunto il regista mauritano di questo film coprodotto da Mauritania e Francia – è il riconoscimento del lavoro svolto con passione da donne e uomini di diversi paesi uniti per difendere i valori universali dell’amore, della pace e della giustizia”.
Timbuktu è il primo film mauritano ad essere candidato a un Oscar e sarà in competizione con Leviathan del russo Andrei Zviaguintsev, con Ida del polacco Pawel Pawlikowski e con I nuovi selvaggi dell’argentino Damian Szifron.
Timbuktu, città da secoli nell’immaginario europeo come simbolo di un luogo lontano e affascinante, è nota per le ricche biblioteche che ospita, per le tradizioni culturali dei suoi abitanti e per essere stato un importante centro carovaniero lungo la strada che partendo dall’Africa occidentale, attraversava il Sahel per giungere fino al Mediterraneo sfruttando lo ‘strano’ percorso del fiume Niger che prima di virare verso sud arriva fino Timbuktu. – Atlasweb