16/04/14 – Sudan – Darfur: scontri armati e campi profughi al collasso

di AFRICA

 

Ogni settimana migliaia di persone abbandonano le proprie case nella regione del Darfur in conseguenza di scontri tra gruppi ribelli e forze paramilitari legate al governo del Sudan: lo dice alla MISNA Damian Rance, responsabile locale dell’Ufficio delle Nazioni Unite per l’assistenza umanitaria (Ocha).

“Dall’inizio di gennaio – sottolinea il dirigente dell’Onu – i nuovi sfollati sono stati circa 300.000: se le cose non cambieranno il 2014 sarà un anno nero, peggiore anche del 2013, quando i profughi furono 380.000”. Le Forze di rapido intervento, unità paramilitari conosciute anche con il termine “janjaweed”, “diavoli a cavallo”, si stanno scontrando in Darfur con gruppi armati per lo più inquadrati nel Movimento giustizia e uguaglianza (Jem) o nelle due principali fazioni dell’Esercito di liberazione del Sudan (Sla).

Il risultato è che i civili continuano a fuggire e che nei campi cibo, medicine e tende siano beni sempre più preziosi. In poche settimane circa 19.000 persone hanno raggiunto Zamzam, nel nord del Darfur, dove gli sfollati sono ora più di 150.000. La settimana scorsa nel campo doveva recarsi una delegazione delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, ma la visita non è stata possibile per motivi di sicurezza. “Le autorità locali ci hanno sconsigliato di andare – dice Rance – perché nell’area erano segnalati combattimenti”.

Zamzam si trova a circa 20 chilometri di distanza da El Fasher, il capoluogo del Darfur settentrionale. Ma non è l’unico campo a rischio collasso. Secondo il responsabile di Ocha, un forte afflusso di sfollati è segnalato anche ad Ashaba Nord e a Khor Abache, rispettivamente nel Darfur settentrionale e meridionale. – Misna

 

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