16/05/14 – Sudan- Nuovo processo per la cristiana condannata a morte

di AFRICA

 

“Meriam Yahia Ibrahim Ishag avrà un nuovo processo, sarà la Corte suprema ad affrontare il suo caso. Scongiurare la condanna a morte è possibile”. Lo ha annunciato Italians for Darfur (Ifd), organizzazione che ha promosso una petizione per salvare la 27enne cristiana, incinta di otto mesi e madre di un bambino di un anno e mezzo, condannata a morte giovedì perché non ha voluto rinnegare la sua fede.

“Abbiamo avuto la conferma dal nostro referente a Khartum di Sudan Change Now, Khalid Omer Yousif, che sta seguendo il caso da quando Meriam, è stata arrestata il 17 febbraio scorso insieme al figlio di 20 mesi”, ha affermato Antonella Napoli, presidente di Ifd, in un comunicato.

Nella loro sentenza, i giudici hanno anche stabilito che Meriam dovrà subire cento frustate per aver commesso adulterio, visto che il suo matrimonio con un uomo cristiano non è riconosciuto valido in base alla sharia (diritto islamico). Meriam è sposata con Daniel Wani, un sud-sudanese cristiano. Lei è invece sudanese e nel suo paese è considerata musulmana, perché nata da un padre musulmano.

In base alla sharia, una donna musulmana non può sposare un uomo di un’altra fede e i figli nati dalla loro unione sono quindi considerati illegittimi e frutto di adulterio. “Noi, con le altre organizzazioni mobilitate – ha scritto Ifd – continueremo la nostra battaglia per salvare Meriam, come abbiamo fatto in passato per Layla e Intisar, condannate alla lapidazione per adulterio e poi graziate grazie alla nostra mobilitazione”. – Adnkronos/

 

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