“Siamo stanchi di far da baby-sitter” o, ancora, “senza il suo parossismo isterico stiamo meglio”: dirigenti dell’African National Congress (Anc) hanno commentato con frasi come queste la decisione del re della comunità Thembo, quella di Nelson Mandela, di cambiare partito.
Il sovrano, Buyelekhaya Dalindyebo, è certo un personaggio fuori dalle righe. Nel 2009 è stato condannato a 15 anni di prigione per aver sequestrato una donna e i suoi sei bambini, dato fuoco alla loro casa e picchiato un ragazzo (un suddito) fino a ucciderlo. Proprio mentre i giudici stavano prendendo in esame un ricorso in appello contro la sentenza è giunta via Twitter la notizia dell’addio all’African National Congress e del passaggio ai rivali di Democratic Alliance.
Era da qualche giorno, in realtà, che Buyelekhaya Dalindyebo era tornato a farsi notare. Dopo aver partecipato a una preghiera per Mandela, l’eroe della lotta all’apartheid ricoverato in ospedale dal mese scorso, aveva annunciato che avrebbe smesso di fumare marijuana quando il presidente Jacob Zuma “la finirà di essere un corrotto”. Poi aveva aggiunto che come regalo per il 95° compleanno di Mandela avrebbe lasciato il suo partito, l’Anc appunto. Detto fatto, prima che giovedì “Madiba” compia gli anni. – Misna
