Nonostante la presenza delle truppe francesi, di quelle dell’Unione Africana ed il prossimo arrivo di quelle Ue, nella Repubblica Centrafricana si continua a morire. Sospetti ex ribelli musulmani Seleka e pastori dell’etnia nomade Fulani (sempre fedeli all’Islam) hanno massacrato almeno 34 persone negli utlimi 3 giorni in diversi villaggi a nord. Lo riferisce un ufficiale della missione Misca dell’Ua. Il Paese e’ martoriato dall’inizio del 2013 da una guerra civile a sfondo religioso: da una parte i musulmani Seleka al potere da marzo dello scorso anno con il loro leader, Michel Djotodia, presidente per 9 mesi prima di essere costretto a lasciare dopo che i seleka rifiutarono di scioglersi e si lasciarono andare ad atrocita’ contro i civili; sul fronte opposto la milizia cristiana “anti-balaka” (anti-machete), inizialmente nata come formazione di difesa dai Seleka, ma che si sono anche loro lasciate andare a massacri di civili.
Cira 2.000 soldati francesi, dallo scorso dicembre, sono stati schierati su iniziativa di Francois Hollande, che cercava un altro ‘successo’ dopo l’operazione Serval in Mali, accanto ai 6.000 baschi verdi dell’Ua.
I seleka controllano soprattutto il nord del Paese la cui popolazione e’ per l’80% cristiana mentre il 15% e’ musulmana. (AGI) .