Quasi tre miliardi di euro: a tanto ammonta il fatturato delle imprese tunisine a partecipazione italiana. I numeri che raccontano la presenza dell’Italia nel Paese nordafricano sono anche quelli relativi all’impatto occupazionale, valutato in 60mila posti di lavoro, e al totale delle imprese a capitale italiano in Tunisia: circa 750. Cifre che emergono da uno studio su “Il business italiano in Tunisia” di fresca pubblicazione, realizzato dall’istituto di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm), centro studi collegato con Intesa San Paolo.
“L’Italia – si legge nella ricerca – è al secondo posto nella classifica dei partner commerciali della Tunisia (subito dopo la Francia, ndr) con un valore del commercio bilaterale pari a 5,4 miliardi di euro e un saldo commerciale in attivo per oltre un miliardo di euro”. Nel 2012 (ultimo anno preso in considerazione nello studio) le esportazioni italiane verso la Tunisia “hanno toccato il loro massimo storico, con un valore di circa 3,3 miliardi di euro, in crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente (+60,8% sul 2001)”. In altre parole, dopo i francesi, gli italiani sono i secondi fornitori della Tunisia, ma anche i secondi clienti: il valore delle importazioni in Italia è pari a 2,1 miliardi di euro. Qui però si registra una tendenza opposta: un calo del 23,5% rispetto al 2011. Ma le relazioni italo-tunisine vanno ben oltre l’import-export.
Il nostro Paese si caratterizza infatti come un importante investitore e ad attirare i capitali italiani nel Paese dei gelsomini sono vari fattori. Primo tra tutti, le risorse umane disponibili: la popolazione tunisina, giovane e altamente alfabetizzata, rappresenta un prezioso atout agli occhi degli investitori stranieri in generale e italiani in particolare. A questo si aggiungono “un clima tradizionalmente favorevole agli affari” e “un buon ritmo di crescita dell’economia”: nel 2012 il Pil è risultato in crescita del 3,6%, ovvero “la migliore performance tra i Paesi del Nord Africa”, mentre il Pil pro-capite (8.760 euro nel 2012) è il più alto dopo la Libia”. Dati che si accompagnano a “un’incisiva politica di attrazione degli investimenti dall’estero”. Un mix che ad oggi appare vincente: “Lo stock di investimenti diretti esteri (Ide) in Tunisia è risultato pari a 26,2 miliardi di euro nel 2012, con un valore pro-capite di oltre 2.400 euro (il più alto tra i paesi del Nord Africa) e un’incidenza sul Pil del 74%”. * Virginia Di Marco (ANSAmed).