17/02/14 – Africa – Sicurezza e sviluppo, nasce il “G5 del Sahel”

di AFRICA

 

Coordinare le politiche di sicurezza e attuare progetti di sviluppo: è la doppia sfida a cui dovrà far fronte il “G5 del Sahel”, istituito ieri a Nouakchott da Mauritania, Burkina Faso, Niger, Mali e Ciad. Il presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz è stato designato momentaneamente alla guida della “cornice istituzionale di coordinamento e monitoraggio della cooperazione regionale”, nata “dalla volontà comune di affrontare insieme le stesse problematiche”,  si legge nel comunicato finale.

La regione del Sahel è stata fortemente destabilizzata dalla caduta del regime di Gheddafi in Libia nel 2011, diventando un covo di mercenari e combattenti di gruppi jihadisti nonché una zona “franca”, in cui transitano armi e droga. Per 18 mesi l’Azawad, vasta regione settentrionale e desertica del Mali, è stata controllata da gruppi armati tuareg e da ribelli legati ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi). La crisi militare è in parte rientrata con l’intervento delle truppe francesi di Serval e con il contributo di soldati africani, confluiti in una missione Onu (Minusma) ancora operativa. Il conflitto in Mali ha avuto ripercussioni negative anche sulla sicurezza dei paesi confinanti: sia il Niger che l’Algeria sono stati colpiti da attentati terroristici, ai danni di infrastrutture produttive e cittadini stranieri.

Inoltre l’instabilità diffusa nella fascia del Sahel ha spinto i paesi occidentali – Francia in primis – ad impegnarsi militarmente nella regione, anche con motivazioni economiche e strategiche. La comunità internazionale ha promesso ai cinque paesi in questione circa 8 miliardi di euro di aiuti entro fine anno: un’ulteriore motivazione che ha spinto Nouakchott, Ouagadougou, Bamako, Niamey e N’Djamena a unire le proprie forze.

“L’idea di base è quella di privilegiare una serie di progetti in zone lasciate all’abbandono, quindi propizie allo sviluppo del terrorismo” ha dichiarato il ministero nigerino della Pianificazione, Amadou Boubacar Cissé, sottolineando che “non si tratta dell’ennesima struttura o organizzazione ma bensì di un nuovo spazio di solidarietà necessario per aiutarci ad organizzarci meglio”. Nel discorso pronunciato davanti ai suoi omologhi, il presidente Abdel Aziz ha invece evidenziato “lo stretto legame tra mancato sviluppo economico e insicurezza”, invitando i suoi vicini “a rimanere vigili di fronte al perdurare delle minacce”.

Il segretariato permanente del “G5” sarà stabilito nella capitale mauritana ma la presidenza dovrebbe essere affidata a un nigerino. Il prossimo vertice dei paesi del Sahel si terrà in Ciad tra sei mesi. Nel frattempo i nuovi alleati dovranno preparare una mappatura dettagliata delle problematiche, dei bisogni e dei progetti da realizzare essenzialmente nel settore delle infrastrutture, dalle strade alla fornitura di energia elettrica. – Misna

 

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