Le autorità di Khartoum ha rilasciato il principale esponente dell’opposizione politica sudanese, Sadiq al-Mahdi, arrestato a metà maggio con l’accusa di voler sovvertire la Costituzione dopo che aveva denunciato una serie di gravi abusi commessi dalle Forze di supporto rapido (RSF), una milizia governativa, nelle regioni del Kordofan e del Darfur, sostenendo che i militari si erano resi colpevoli di stupri di gruppo, incendi di interi villaggi, saccheggi e omicidi extra-giudiziali.
A riferire la notizia del rilascio di al-Mahdi è stato il ministro dell’Informazione, Yasser Youssef, il quale ha detto che la scarcerazione è avvenuta nell’ambito di un “quadro legale”.
Secondo quel che riporta il quotidiano ‘Sudan Tribune’, il ministro della Giustizia avrebbe deciso di bloccare i procedimenti penali in corso contro al-Mahdi.
Già primo ministro del Sudan prima del colpo di stato che nel 1989 portò al potere Omar al-Bashir, al-Mahdi è il principale esponente del National Umma Party (NUP), che subito dopo il suo arresto aveva sospeso insieme alle altre formazioni dell’opposizione i colloqui per il dialogo politico avviati in precedenza con il governo di Khartoum. Michele Vollaro – Atlasweb