Almeno 16 persone uccise e un’ottantina di feriti: si sta aggravando il bilancio delle violenze tra due comunità rivali in corso dall’inizio della settimana nella regione Forestale, al sud-est del paese. Lo ha riferito il portavoce del governo, Albert Damatang Camara, annunciando un ingente dispiegamento delle forze di sicurezza e l’entrata in vigore di un coprifuoco dalle 18 alle 6. “La situazione si sta normalizzando a N’Zérékoré” ha assicurato Camara.
Nel capoluogo regionale nonché seconda città più importante della Guinea è in corso una difficile mediazione tra la comunità locale dei Guerzé, per lo più cristiani o animisti, e quella dei Konianké, musulmani e strettamente legati alla comunità liberiana dei Mandingo. Il governo l’ha affidata a due colonnelli dell’esercito originari dell’instabile regione, confinante con Liberia, Sierra Leone e Costa d’Avorio: Moussa Tiégboro Camara, direttore dell’Agenzia nazionale di lotta alla droga e al crimine organizzato, di etnia Konianké, e Claude Pivi, un Guerzé, responsabile della sicurezza del presidente della Repubblica Alpha Condé.
Fonti di stampa guineane hanno riferito di scene di guerriglia urbana a N’Zérékoré, dove esponenti delle etnie rivali si scontrano per le strade con bastoni, coltelli, fucili e machete. Decine di case e negozi sono stati saccheggiati e incendiati, ma anche due chiese e una moschea. La situazione sarebbe ancora incerta anche nel vicino villaggio di Koulé, punto di partenza delle violenze scatenate dalla morte di un giovane ladro di etnia Konianké in seguito alle ferite riportate durante un attacco notturno a una stazione di benzina. Ma nelle ultime ore, secondo il sito d’informazione Africa Guinée, gli scontri intercomunitari avrebbero raggiunto la città di Beyla, situata più al nord, al confine con la Costa d’Avorio, dove una moschea è andata distrutta dalle fiamme.
In un messaggio alla nazione, il presidente Condé ha lanciato un appello alla calma, assicurando che “piena luce verrà fatta per identificare e processare i responsabili di questi crimini”. Storicamente la regione Forestale non è nuova a ondate di violenze intercomunitarie – la più grave risale al 1991 – e i fatti degli ultimi giorni hanno riaperto vecchie ferite e tensioni legate a motivi economici o di convivenza quotidiana tra i due gruppi. Il riaccendersi delle violenze a N’Zérékoré si verifica mentre la Guinea si sta preparando ad un cruciale appuntamento elettorale. Dopo anni di rinvii e braccio di ferro politico tra la maggioranza del presidente Condé e l’opposizione, un voto legislativo è in agenda per il 24 settembre. – Misna