Dalle parti del Capo, la punta estrema dell’Africa meridionale, l’oceano è il regno dei surfisti e degli squali. Una convivenza difficile…
Questo cavo, in fase d’installazione al largo della spiaggia di Glencairn, è progettata espressamente per permettere alle due specie di coabitare, ciascuno nel proprio spazio. Verrà ancorato al fondo del mare e collegato a una serie di antenne semi rigide che emanano onde sonore a bassa frequenza. Correnti elettriche che hanno lo scopo di allontanare gli squali, senza danni, come spiega Claude Ramasami, direttore del progetto all’Istituto di tecnologia marina.
“Gli squali dispongono di un organo sensoriale in grado di percepire la presenza di campi elettrici nell’oceano, una caratteristica che li rende unici. Per questo saranno le sole creature a sentire le onde elettriche generate dal nostro cavo. Per loro sarà solo una sensazione spiacevole che li farà allontanare, mentre non ci sarà alcun impatto sulle altre specie marine che non possiedono quell’organo”.
Nessun pericolo, naturalmente, anche per gli esseri umani che rischiano solo un leggero pizzicore in caso di contatto con un elletrodo. Decisamente più sopportabile di un incontro ravvicinato con la chiostra primordiale di un grande bianco visto che negli ultimi dieci anni gli squali hanno sbranato 13 bagnanti nel paese.
La tecnologia s’ispira agli apparecchi repulsivi per gli squali indossati alle caviglie dai subacquei sudafricani. La barriera verrà testata per 5 mesi con controlli permanenti per valutarne l’efficacia.
“Gli squali c’erano molto prima di noi, spiega con encomiabile aplomb un surfista sudafricano, dunque siamo noi a doverci adattare. Se basta un cavo per riuscire a convivere, tanto meglio. Tentare è una buona idea. Se andrà bene, più persone potranno godersi l’oceano e la natura”. – Askanews