Il Niger è stato teatro di violente proteste contro le vignette di Charlie Hebdo: almeno dieci persone sono morte tra venerdì e sabato, nella capitale Niamey e a Zinder, seconda città del Paese.
Una decina di chiese sono state incendiate o depredate, distrutti anche bar, hotel e negozi di non musulmani. A Zinder è stato dato alle fiamme il centro culturale francese. Qui 300 cristiani sono protetti dai militari. “Chi commette tali atti non ha capito nulla dell’Islam”, ha detto il presidente nigerino Mahamadou Issoufou annunciando l’apertura di un’inchiesta. L’ambasciata di Francia ha consigliato ai connazionali di restare a casa.
Decine di persone hanno manifestato in Yemen, davanti alla rappresentanza diplomatica francese a Sanaa, dove le misure di sicurezza erano state rafforzate. “Diciamo loro che ne abbiamo abbastanza degli insulti verso il nostro profeta. Il messaggio del popolo yemenita è: se non cessate di deridere il nostro profeta, in futuro ve ne pentirete”.
Contro il numero speciale del settimanale satirico francese, pubblicato mercoledì scorso, si sono svolte manifestazioni in vari Paesi musulmani, tra i quali Algeria, Pakistan e Turchia. – Euronews