Trentatré organizzazioni per la difesa dei diritti umani, in un appello congiunto, hanno chiesto alle autorità mauritane la liberazione dei tre attivisti anti-schiavitù condannati in giudizio il 15 gennaio scorso.
“Le organizzazioni firmatarie – si legge nella dichiarazione, riportata dalla stampa mauritana – ritengono che Bilal Brahim Ramdane, Djiby Sow e Biram Dah Abeid siano dei prigionieri di coscienza, detenuti solamente a causa delle loro attività pacifiche di lotta contro la schiavitù”. Inoltre la detenzione, secondo il comunicato, “è stata decisa in violazione delle leggi mauritane e dei trattati internazionali ratificati dalla Mauritania”.
Biram Ould Abeid, leader del gruppo antischiavista Ira, già candidato alle scorse presidenziali, e gli altri due attivisti erano stati condannati dal tribunale della città di Rosso a due anni di carcere per “appartenenza ad un’organizzazione illegale”. Subito dopo la sentenza Amnesty International aveva definito il processo “politicamente motivato”. – Misna
18/02/2015 – Mauritania – Appello della società civile contro la schiavitù
2,4K
Post precedente