Un ufficiale di polizia è stato condannato oggi a 10 anni di carcere per la morte di 37 prigionieri islamisti, asfissiati dai gas lacrimogeni lo scorso agosto, mentre si trovavano in un furgone penitenziario. Altri tre imputati sono stati condannati ad un anno di carcere ciascuno, con pena sospesa. È la prima volta – in otto mesi di dura repressione nei confronti dei movimenti islamisti – che dei poliziotti vengono condannati per la morte di detenuti.
La vicenda risale al 18 agosto, alcuni giorni dopo la repressione di piazza Rabaa al Adawiya al Cairo che ha segnato l’inizio della persecuzione nei confronti dei sostenitori dei Fratelli Musulmani – oggi considerati organizzazione terroristica – e dell’ex presidente Mohammed Morsi.
I 37 detenuti facevano parte di un convoglio di oltre 600 prigionieri, trasferiti verso il carcere di Abou Zabaal, nei pressi della capitale. Il furgone a bordo del quale viaggiavano è stato centrato dal lancio di alcuni lacrimogeni.
L’ufficiale Amr Farouk, commissario aggiunto nel quartiere di Heliopolis a nord del Cairo, è stato riconosciuto colpevole di negligenza e omicidio involontario. Non è chiaro se i suoi legali presenteranno ricorso in appello.
Al pronunciamento della sentenza, la folla di parenti delle vittime ha contestato i giudici, lamentando una pena troppo lieve e il timore che la condanna possa essere ulteriormente ridotta. Anche gli attivisti per i diritti umani hanno più volte accusato le forze dell’ordine egiziane di operare in un contesto di totale immunità. – Misna