17 apr. – Algeria al voto per le elezioni presidenziali. Da stamattina circa 60mila seggi sono aperti in tutto il Paese per permettere a circa 23 milioni di elettori di esprimere la propria preferenza. I candidati sono sei: il presidente uscente Abdelaziz Bouteflika, che corre per il suo quarto mandato ed è il favorito, Abdelaziz Belaid, Ali Benflis, Moussa Touati, Louisa Hanoune e Ali Fewzi Rebaïne. Si prevede che ci sarà un’astensione alta, soprattutto fra i giovani. Di seguito alcune informazioni chiave sull’Algeria.
1. PAESE RICCO DI PETROLIO. L’Algeria ha ampie risorse di idrocarburi, i cui proventi il governo ha utilizzato per affrontare negli ultimi anni le proteste dei giovani contro la mancanza di posti di lavoro, opportunità e case. È il terzo Paese esportatore di gas naturale verso l’Europa, ma gli investimenti nel settore rallentano e le riserve sono in esaurimento, mentre il consumo interno cresce sollevando timori che in pochi anni lo Stato potrebbe non avere più denaro sufficiente a mantenere la situazione sotto controllo.
2. ALLEATO DEGLI USA IN LOTTA AL TERRORISMO. L’esercito dell’Algeria negli anni ’90 ha combattuto una sanguinosa guerra civile contro ribelli islamisti, la restante parte dei quali sono confluiti nella branca nordafricana di al-Qaeda, cioè al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Il Paese è uno stretto alleato degli Stati Uniti nella lotta contro l’aumento dell’influenza degli estremisti, specialmente lungo i suoi confini meridionali.
3. LA PAURA DI TORNARE ALLA GUERRA CIVILE E LA STABILITA’ DI BOUTEFLIKA. Il desiderio di stabilità e il timore di tornare ai giorni bui della guerra civile hanno trattenuto la popolazione dallo spingere troppo per un cambiamento politico. In questo senso Bouteflika, che è al potere dal 1999, continua a dare a molti un’idea di stabilità ed è considerato il favorito nelle elezioni di oggi. Tuttavia l’immagine debole dell’attuale presidente ha sollevato alcune voci di dissenso contro il sistema politico algerino. Bouteflika, 77 anni, è al potere dal 1999 e nel 2008 modificò la Costituzione in modo da poter continuare a ricoprire l’incarico; nel 2009 fu rieletto con il 90% dei voti e ora corre per il quarto mandato. Dopo un leggero ictus subìto l’anno scorso ha difficoltà a parlare e camminare e non ha partecipato a nessun evento durante la campagna elettorale di tre settimane, lasciando invece il compito di comparire in pubblico ai suoi ministri e consiglieri.
4. BOUTEFLIKA VINCITORE SCONTATO, MA TIMORI PER CONDIZIONI SALUTE. Il vincitore delle elezioni presidenziali di oggi sarà con molta probabilità proprio Bouteflika, ma ci sono forti dubbi sulla sua capacità di gestire il Paese per l’intero mandato di cinque anni. Queste preoccupazioni sono aggravate dalle sfide economiche che il Paese affronta e dalla minaccia di al-Qaeda nelle regioni desertiche meridionali. Subito dopo le elezioni i generali che hanno un ruolo chiave nella gestione dell’Algeria valuteranno possibili scenari di successione.
5. RISCHIO RIVOLTA? Stando ai dati ufficiali, in cui pochi credono, nelle elezioni del 2009 l’affluenza si avvicinò al 75% e Bouteflika fu rieletto con il 90% dei voti. Un’altra vittoria del genere, soprattutto se emergeranno sospetti di brogli, potrebbe spronare l’opposizione e portare a proteste. Il candidato Ali Benflis, che è considerato il principale sfidante di Bouteflika, ha promesso che “se ci saranno brogli” i suoi sostenitori “non resteranno in silenzio e chiederanno agli algerini di non accettare elezioni false” e ha avvisato di avere piazzato osservatori in ognuno dei 60mila seggi in tutto il Paese. – LaPresse/AP