A tre anni dalla guerra civile che ha portato al rovesciamento del regime di Muhammar Gheddafi, la Libia è di nuovo nel caos. Le forze paramilitari fedeli al generale Khalifa Hiftar hanno attaccato il parlamento a Tripoli, costringendo i deputati a fuggire sotto una raffica di fuoco, mentre una colonna di fumo nero si levava sopra il palazzo. L’assalto è stato rivendicato e, come spiegano, le stesse milizie, è stato condotto “per arrestare gli islamisti”. Il generale Hiftar sta guidando una offensiva contro le milizie islamiche a Bengasi e sostiene che le autorità del Paese non abbiano il mandato per governare la Libia. Il suo portavoce, Mohammed Al-Hegazi ha definito il Parlamento “il cuore della crisi” in Libia, dicendo che “è ciò che appoggia queste entità estremiste islamiche”. Lo scopo dell’attacco di oggi, ha detto ancora alla tv, “era arrestare questi corpi islamisti che vestono il manto della politica”. Il Parlamento libico è diviso tra islamisti e non islamisti, che si sono trovati in disaccordo sulla nomina di un nuovo governo e su nuove elezioni. I vertici del governo in carica hanno parlato di “colpo di Stato”. – LaPresse/AP