“Non bisogna generalizzare. I veri musulmani, che sono la gran parte degli egiziani è gente pacifica e rispettosa. Chi ha aggredito le Chiese, i musei e i posti di polizia sono una minoranza di scalmanati ed estremisti”: nelle ore difficili che seguono l’assalto a oltre una ventina di chiese nel paese e in un clima di tensione crescente in vista delle manifestazioni previste oggi, monsignor Kyrillos William Samaan, vescovo di Assiut nell’Alto Egitto cerca di fare chiarezza. I cristiani d’Egitto vengono accusati da buona parte dei Fratelli Musulmani di aver tramato con i militari e di aver sostenuto il “golpe” con cui il 3 luglio scorso è stato deposto il presidente Mohammed Morsi. “Ad alimentare questo sentimento, il fatto che il capo della Chiesa copta, Papa Tawadros II sia apparso assieme ad altre personalità religiose, come il Grande Imam di Al Azhar, al fianco del generale Abdel fattah al Sissi” spiega alla MISNAil religioso sottolineando che i cristiani “Hanno fatto parte di quei 30 milioni di cittadini scesi per le strade a protestare contro un governo in cui non si riconoscevano, esercitando un loro diritto”. Ma piuttosto che cadere nella facile retorica della contrapposizione tra fedi, il prelato tiene a sottolineare che “durante gli attacchi alle chiese, ad Assiut come a Minya e Sohag, i musulmani sono intervenuti cercando di impedirli, poiché è questo il verso senso della fede. Questo è il vero Egitto: cristiani e musulmani uniti”. l’imam della moschea di al Azhar al Cairo, il più importante centro teologico sunnita, ha condannato “con forza” nel corso del sermone di oggi gli attacchi alle chiese cristiane e “la persecuzione contro i copti”, accusati dai Fratelli musulmani di essere stati in prima fila nelle proteste contro il deposto presidente islamico Mohamed Morsi. Il sermone e’ stato trasmesso in diretta dalla tv di Stato egiziana. Assiut è una delle diocesi le cui chiese hanno subito più attacchi nelle ultime 48 ore. All’indomani di quello alla chiesa di San Francesco delle Stimmate “ma che qui, per via di una raffigurazione della santa che si trova al suo interno, tutti conoscono come la chiesa di Santa Teresa” racconta monsignor Kyrillos, “le donne del quartiere sono venute ad aiutare a pulire. E hanno pianto sui cocci delle statue della madonna, a cui pur da musulmane, sono assai devote”. – Misna