È durato appena due anni il progetto di ‘turismo nazionalista’, voluto nel 2012 dal governo dello Zimbabwe per celebrare la vita e le storie dei combattenti per la libertà del Paese (molti dei quali hanno ricoperto, o ancora ricoprono, incarichi di vertice all’interno del partito di governo, lo Zanu-Pf).
Noto anche come ‘township tourism’ – l’esperienza pilota era partita nel vecchio insediamento di Highfield, alla periferia di Harare – si ispirava ad analoghe esperienze tentate nel vicino Sudafrica, dove – ad esempio – la casa del premio Nobel Nelson Mandela nella township di Soweto è tuttora uno dei siti più visitati dai turisti stranieri. Molto diverso, tuttavia, è stato il risultato del tentativo compiuto ad Highfield, come ha riconosciuto lo stesso ente turistico dello Zimbabwe (Zta).
Secondo quanto riferisce la ‘Financial Gazette’ di Harare, sono “molto pochi” (anche se la cifra esatta non è stata diffusa) i visitatori che hanno scelto di entrare nelle vecchie case, trasformate in musei, di ex-combattenti come il presidente Robert Mugabe, il suo ex vice Joshua Nkomo (morto nel 1999 e fondatore di un altro movimento, lo Zapu) o George Nyandoro, uno dei primi partigiani della libertà dell’allora colonia britannica della Rhodesia del Sud.
In più, secondo varie testimonianze raccolte dal giornale, anche la segnaletica e le strutture delle case-museo sono in stato di abbandono, così come alcune delle strade di accesso. Politici locali e abitanti della township intervistati dal giornale hanno definito “in sé corretta” l’idea del progetto, ma hanno rilevato una mancanza di pianificazione e di coordinamento con le realtà locali durante il suo lancio.
La nascita del movimento nazionalista di quello che sarebbe diventato lo Zimbabwe risale agli anni del colonialismo britannico, ma la lotta di liberazione è continuata dopo l’unilaterale dichiarazione d’indipendenza del Paese, con il nome di Rhodesia, da parte dei nazionalisti bianchi guidati da Ian Smith. Lo Zimbabwe ha assunto l’attuale nome dopo l’avvento al governo della maggioranza nera, nel 1980, rappresentata principalmente dallo Zapu e dallo Zanu. – Misna