Oltre 500 giovani donne congolesi sono cadute nelle mani di una rete criminale per finire schiave di sfruttatori della prostituzione o di lavori casalinghi forzati in Libano.
Lo ha denunciato il Parlamento congolese sulla base di una missione d’inchiesta costituita dalla stessa Assemblea.
Un congolese, Pierre Tshishimbi, è stato arrestato. Secondo le sue rivelazioni, era incaricato di reclutare le ragazze promettendo un lavoro decente e ben remunerato in Libano. Nella rete criminale figurerebbero anche un funzionario del ministero degli Esteri, alcuni agenti dei servizi di sicurezza, un pastore, mentre per la parte libanese si cita il nome di Fady Karout, direttore della società Méditerranéen Service Congo (Msc) e di Antoun Helou.
La Msc aveva firmato nel 2005 un contratto con il ministero del Lavoro per l’invio di personale femminile qualificato in Libano. * Celine Camoin – Atlasweb