È in corso in questi giorni a Gibuti il secondo forum degli ulema (dottori della legge islamica, ndr ) dell’Africa orientale , il cui tema quest’anno è di grande attualità: “Estremismo religioso e radicalismo, meccanismi per affrontarlo e porre rimedio”.
La conferenza regionale, distribuita nell’arco di tre giorni , vede la partecipazione delle più alte autorità religiose islamiche di Gibuti , Etiopia , Sudan , Somalia, Kenya , Yemen e Arabia Saudita.
Inaugurando i lavori, ieri, il presidente Ismail Omar Guelleh ha evidenziato le numerose difficoltà che i conflitti a sfondo religioso hanno generato negli ultimi anni: “Guardate tutto ciò che accade intorno a noi , ci sono intere generazioni che non hanno mai conosciuto la pace. Dobbiamo lavorare insieme per sradicare le cause dell’estremismo e affrontare al meglio il loro impatto nella società” ha sottolineato.
Per il segretario esecutivo del Consiglio dello Yemen , Ibrahim Ibrahim Ibad, questo forum giunge in un momento in cui le divisioni e i conflitti con alcune correnti estremiste sono all’ordine del giorno . “Ci sono oggi molte interpretazioni superficiali , ma soprattutto lontane dall’Islam, e questo influisce seriamente sulla nostra religione”, ha evidenziato. Riferendosi alle numerose minacce provocate da movimenti e gruppi islamici presenti in Africa occidentale , come i nigeriani di Boko Haram, lo sceicco Ibrahim Ibad ha sottolineato che “il problema non è solo nigeriano, ma globale”. – Misna
