Sono almeno 70 le vittime causate da una serie di agguati nel nord della Nigeria, attribuiti al gruppo armato Boko Haram ma anche a non meglio identificati “banditi”: lo riferiscono oggi i principali giornali del paese, dal Daily Trust al This Day.
La strage più efferata è stata compiuta nello Stato nord-occidentale di Zamfara. Nella notte tra lunedì e martedì, decine di uomini armati giunti a bordo di motociclette hanno circondato il villaggio di Kizara e aperto poi il fuoco in modo indiscriminato sugli abitanti. L’assalto è stato sferrato pochi giorni dopo che una pattuglia di polizia di stanza alle porte del villaggio era stata trasferita altrove. Secondo il Daily Trust, le vittime sono almeno 48 e tra queste c’è l’imam locale. Assalti a villaggi da parte di gruppi di uomini armati, spesso descritti semplicemente come “criminali”, erano stati segnalati nello Stato di Zamfara anche lo scorso anno e nel 2011.
Altri episodi di violenza, attribuiti a Boko Haram, si sono verificati nello Stato nord-orientale di Borno. Un agguato ha preso di mira lunedì una scuola privata nella capitale Maiduguri. Un commando ha ucciso nove studenti che stavano sostenendo gli esami di fine anno. Una seconda strage si è verificata ad Alau Dam, un villaggio di pescatori nei pressi della diga principale dello Stato di Borno. Gli assalitori hanno ucciso 13 persone, per lo più giovani. Secondo alcuni testimoni, le vittime erano state accusate di aver favorito l’arresto di esponenti di Boko Haram.
Il nome del gruppo, letteralmente, vuol dire “l’istruzione occidentale è peccato”. Boko Haram sostiene di battersi contro la corruzione, associandola a modelli culturali non islamici, e di voler imporre la sharia in tutto il paese. L’esercito ha avviato un’offensiva nel nord-est della Nigeria, la regione dove il gruppo è più radicato, dopo l’entrata in vigore di uno stato di emergenza il mese scorso. – Misna