Un giovane ha perso la vita e un numero imprecisato di persone è rimasto ferito in scontri notturni che si sono verificati nel capoluogo nord-orientale di Kidal, tra alcuni tuareg e esponenti delle comunità nere. Lo ha riferito il quotidiano locale l’Essor, precisando che i primi colpi d’arma da fuoco si sono fatti sentire verso le nove di ieri sera e che i due gruppi rivali sono stati successivamente dispersi dai caschi blu della missione Onu (Minusma) e dai soldati francesi dell’operazione Serval. Stamattina la situazione rimane tesa: diversi negozi di proprietà di persone originarie di Gao (nord) sarebbero stati saccheggiati e decine di civili di origine africana avrebbero trovato rifugio nel campo militare di Kidal. Secondo un bilancio diffuso da fonti del ministero della Difesa a Bamako, i morti sarebbero almeno quattro e i feriti decine.
La responsabilità delle violenze viene attribuita ad alcuni esponenti del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), sotto la guida di un certo Moussa Yatara, disertore dell’esercito regolare, che hanno attaccato abitazioni e persone apertamente favorevoli all’unità del Mali. A Kidal la popolazione sarebbe divisa in due: da una parte i sostenitori dell’indipendenza del territorio dell’Azawad e dall’altra chi è favorevole al ritorno dell’esercito e dell’amministrazione di Bamako. Fonti governative hanno sottolineato che i fatti violenti delle ultime ore rappresentano una violazione degli accordi di pace firmati il mese scorso a Ouagadougou tra il governo di transizione maliano e i tuareg dell’Mnla e dell’Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua).
Sulla carta, per consentire lo svolgimento regolare delle elezioni presidenziali in agenda per il 28 luglio, è cominciato il raggruppamento dei combattenti tuareg in appositi campi mentre 150 soldati maliani sono stati dispiegati nel capoluogo. E’ anche in corso la consegna dei certificati elettorali e le altre operazioni amministrative in vista del cruciale appuntamento con le urne. Ieri uno dei candidati, l’emissario per il Nord Tiébilé Dramé, si è ritirato dalla competizione elettorale, sostenendo che “non ci sono le condizioni per andare a votare, soprattutto a Kidal”. D’altra parte Abuja ha annunciato che le truppe dispiegate in Mali nell’ambito della missione africana (Misma), ora integrata nel contingente Onu, saranno ritirate per “far fronte alla situazione interna”, in riferimento all’insurrezione degli islamisti di Boko Haram nel nord-est della Nigeria. – Misna