“No al federalismo, no all’indipendenza, no all’autonomia. Si all’integrità del Mali. Evviva il Mali unito con le sue diversità!”: sono questi gli slogan scanditi da un migliaio di persone che hanno partecipato ad una marcia pacifica nel capoluogo settentrionale di Gao, 1200 km da Bamako. Lo ha riferito il quotidiano locale Le Républicain ricollegando l’iniziativa di protesta ai difficili colloqui di pace diretti tra il governo maliano e i principali gruppi armati del nord in corso ad Algeri. Per tre giorni il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) e i suoi alleati hanno boicottato il tavolo negoziale, contestando la presenza di gruppi ‘minori’ accusati di essere “pedine nella mani di Bamako”.
La marcia di Gao – interpretata da media e osservatori come un tentativo di esercitare pressioni sui partecipanti ai colloqui algerini – è stata organizzata dal coordinamento dei movimenti di resistenza locale, tra cui Gandakoy, Ganda Izo e diverse associazioni femminili e giovanili, in segno di dissenso per le velleità indipendentiste dell’Mnla e dei suoi alleati. Lo scorso 12 settembre i principali gruppi armati dell’Azawad hanno firmato un protocollo d’intesa che rivendica il riconoscimento di “un sistema federale sul piano politico ed istituzionale” da parte di Bamako e della comunità internazionale.
“Gao non ha mai chiesto l’autonomia o il federalismo” ha dichiarato Abdoulaye Boncana Maïga, presidente dei giovani patrioti di Gao, ribadendo il sostegno della popolazione al presidente Ibrahim Boubacar Keita “nella sua volontà di mantenere unito il Mali” e di “respingere ogni forma di divisione”.
Intanto a nord di Aguelhok, nei pressi dell’altro capoluogo regionale di Kidal, cinque caschi blu ciadiani della Missione Onu in Mali (Minusma) hanno perso la vita e altri tre sono rimasti feriti nella deflagrazione di un ordigno che ha colpito un veicolo militare in transito. L’attacco non è stato rivendicato. “Questi continui assalti contro le Nazioni Unite devono cessare immediatamente” ha commentato un portavoce dell’Onu, Stéphane Dujarric, ricordando che la Minusma è stata colpita 27 volte tra lo scorso maggio e inizio settembre. Dal dispiegamento della missione nel luglio 2013 sono stati uccisi 21 caschi blu mentre i feriti sono stati 84. – Misna