19/11/13 – Il Ruanda è pronto ad entrare nel mercato della moda africano

di AFRICA

 

Quando a sei anni la stilista ruandese Colombe Ituze Ndutiye ha iniziato a disegnare, pensava che da grande sarebbe diventata una fumettista.

Ma oggi, all’età di 25 anni, Ndutiye è la prima ruandese ad avere un proprio marchio di moda, “INCO icyusa“, oltre ad essere una dei 10 stilisti locali ad aver visto sfilare le proprie creazioni in passerella per la seconda edizione del Kigali Fashion Week lo scorso 8 novembre. “Volevo realizzare qualcosa di giovane e di più classico ma ho aggiunto anche accessori tradizionali per unire culture molto diverse tra loro”, spiega Ndutiye all’IPS parlando della sua nuova collezione, Wild Identity (“Identità selvaggia”). “Si tratta di accessori che vengono indossati per lo più nei matrimoni, sono il simbolo di un’usanza ruandese. Per me, l’elemento “selvaggio” sta nell’averli mescolati con elementi della cultura occidentale”, afferma Ndutiye, che si è avvicinata per la prima volta alla moda dopo aver conosciuto una stilista belga in Ruanda.

L’economia ruandese ha fatto molta strada dal genocidio del 1994, che causò la morte di un milione di persone in meno di 100 giorni. Prima del ‘94, il settore industriale del paese era “piccolo e poco competitivo” e produceva sapone, tessuti, bibite, mobili e oggetti di plastica. Ma adesso il governo punta a trasformare il Ruanda nella Singapore africana.

(…) Per la LDJ Production, la società che ha gestito la settimana della moda di New York (New York Fashion Week, NYFW) nel decennio scorso, in Ruanda ci sono senz’altro i presupposti per una crescita nel settore dell’abbigliamento.

La fondatrice e amministratore delegato Laurie DeJong, ha seguito da vicino Ndutiye negli ultimi due anni, dopo aver sentito parlare di lei tramite il programma Peace Through Business (PTB), un’iniziativa dell’organizzazione Usa non-profit Institute for Economic Empowerment of Women.

Il programma prevede l’affiancamento da parte di un’imprenditrice occidentale di donne afgane o ruandesi, al fine di potenziarle. Benché Ndutiye non fosse stata selezionata per il programma, la fondatrice del PTB ha messo in contatto DeJong con la stilista africana.

(…) Per la sfilata della settimana della moda di Kigali dell’8 novembre, la LDJ ha contribuito fornendo accessori, fornendo la passerella e curando le installazioni di luci e suono. Hanno anche organizzato worskhop di marketing e business e un servizio fotografico per ogni stilista.

(…) La nuova promessa della moda ruandese, la designer Michaella Rugwizangoga, pensa che ci sia un gap nel mercato locale, e vuole rimanere in Ruanda a lavorare sulla sua linea Chicissime, che è stata lanciata lo scorso anno.

(…)Rugwizangoga ci tiene a portare l’attenzione sul successo ottenuto dagli stilisti ganesi e nigeriani che ora stanno vendendo i loro modelli nei grandi magazzini Selfridges di Londra. Selfridge distribuisce il marchio Ndani, la marca del progetto di moda nigeriano che fa da trampolino di lancio per diversi stilisti nigeriani. Ma in Ruanda, come fa notare la stilista, “l’industria della moda è recente, e per questo c’è moltissimo entusiasmo e curiosità”.

In Ruanda però oggi manca una scuola di moda locale. E la belga Candy Basomingera, che ha collaborato con Sonia Mugabo nella creazione della collezione femminile African Exquisiteness, vorrebbe saperne di più sull’industria della moda.

(…)Basomingera, che è in parte belga congolese e in parte ruandese, lavorava nella sanità pubblica ma un anno fa, alla scadenza del contratto, ha deciso di avventurarsi nel campo della moda.

La donna spiega che le piacerebbe moltissimo se stilisti, modelli, sarti e fotografi ruandesi potessero viaggiare e rendersi visibili agli occhi dell’industria della moda internazionale.

Il suo sogno potrebbe avverarsi. Alcune stiliste ruandesi potrebbero infatti partecipare alla New York Fashion Week l’anno prossimo.

E si sta già pensando agli sponsor internazionali da invitare alla terza edizione della settimana della moda di Kigali. Ma prima ci sarà una mini edizione della Fashion Week, a maggio, organizzata con una scuola di moda locale e che richiamerà figure della grande industria da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna. L’obiettivo a lungo termine è quello di istituire la prima accademia d’arte ruandese, in collaborazione con la società House of Fashion. * Amy Fallon –  IPS

 

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