Le attività nell’impianto di Mellitah, partecipato dall’Eni, sono ritornate alla normalità, ha fatto sapere il portavoce dell’ente nazionale petrolifero libico Noc, Mohammed Al Harare. Gli alti livelli di tensione nel Paese in seguito agli scontri che hanno causato la morte di oltre 40 persone a Tripoli, hanno spinto la comunità berbera amazigh a sospendere sabato le proteste nell’impianto.
Uomini armati avevano iniziato a protestare il 26 ottobre nel terminal situato nella parte occidentale della Libia e a bloccare il gasdotto Greenstream, che porta il metano in Sicilia, inasprendo la crisi petrolifera libica. Gli amazigh, che lamentano di essere marginalizzati come lo erano ai tempi di Muammar Gheddafi, rivendicano una migliore rappresentanza nella futura assemblea costituente e il riconoscimento delle loro peculiarità culturali nella Costituzione. La sospensione delle proteste, avverte però il Consiglio supremo amazigh, non significa che i berberi rinunceranno alle loro richieste. (ANSAmed).