Gli scontri tra militari in Sud Sudan si estendono al di là della capitale Juba, dopo due giorni di violenze costate la vita ad almeno 500 persone secondo i dati delle Nazioni Unite.
Il Presidente Salva Kir ha negato che i disordini siano nati da contrapposizioni etniche ed accusa l’ex Vice Premier Rijek Macher di aver tentato un colpo di Stato. Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha lanciato un appello al dialogo per riportare la calma nel Paese:
“Faccio appello al governo affinchè dia piena collaborazione alla Unmiss, Missione Onu in Sud Sudan, perchè possa adempiere al suo mandato di protezione, a partire dall’assistenza di base ai civili in difficoltà fino alla gestione delle indagini sulle accuse di violazione dei diritti umani e agli abusi degli ultimi giorni” ha detto.
Gli scontri sono cominciati domenica e in meno di 3 giorni hanno spinto tra le 15.000 e le 20.000 persone ad abbandonare le proprie case. Persone che hanno cercato rifugio nelle basi Onu vicino alla capitale del Sud Sudan, il più giovane Stato del mondo, nato dopo il referendum del 2011 per la separazione dal Sudan. – Euronews