In una telefonata ieri con il presidente americano Barack Obama, il capo di Stato egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha espresso “la determinazione totale del Cairo a completare la road map per realizzare le aspirazioni del popolo egiziano a creare uno Stato democratico che rispetti i diritti e le libertà”. Lo ha riferito il portavoce del presidente, Alaa Youssef. Nel colloquio Obama aveva espresso preoccupazione “per i processi di massa, lo status delle Ong e il continuo imprigionamento di giornalisti e pacifici attivisti”.
Youssef ha inoltre sottolineato “il sostegno degli Stati Uniti al Cairo nel rafforzare la sua capacità di lottare contro il terrorismo”. Dal canto suo, Sisi ha spiegato che l’Egitto affronta le derive estremistiche anche “attraverso le istituzioni religiose come al Azhar che diffonde principi moderati dell’Islam”.
Intnato l’Alta Commissione elettorale egiziana ha stabilito il calendario di massima per le procedure in vista delle elezioni politiche di marzo, ma senza ancora fissare la data del voto. Le candidature potranno essere presentate durante il mese di febbraio, le elezioni si terranno nella seconda metà di marzo, mentre la prima seduta del nuovo parlamento si terrà a maggio, riferisce una fonte qualificata. La data esatta delle elezioni, aggiunge la fonte, sarà fissata quando il presidente Abdel Fattah al Sisi avrà ratificato la nuova legge elettorale, già approvata dal gabinetto e dal Dipartimento legislativo del Consiglio di Stato la scorsa settimana.
Nei giorni scorsi, Sisi aveva annunciato che il voto si sarebbe tenuto prima della conferenza economica internazionale del 13-15 marzo a Sharm el Sheikh, ma secondo il calendario della Commissione le elezioni si terranno invece subito dopo.
Le elezioni politiche sono l’ultima tappa della road map della transizione dalla deposizione dell’ex presidente islamico Mohammed Morsi, nell’estate del 2013. Inizialmente previsto per questo autunno, il voto è stato rinviato più volte fino alla prossima primavera. (ANSAmed).