† 1855. Primo sacerdote etiopico cattolico del Vicariato d’Abissinia, martire.
«Interrogato, rinnovò la sua professione di fede. Fu di nuovo condannato a morte e immediatamente condotto al luogo del supplizio per essere ucciso mediante fucilazione. Ma la folla si commosse e, piangendo, chiese per lui la grazia al principe e l’ottenne. Era così straziato dalle percosse che gli sopravvenne il mal di stomaco, seguito dalla dissenteria. I soldati, pieni di ammirazione, non lo chiamavano più col suo nome, ma con quello di Chedus Ghiergis cioè San Giorgio. Secondo i racconti popolari etiopici, questo santo ben sette volte perse la vita per la fede e altrettante la riebbe». (Giustino De Jacobis)