Le donne libiche manifestano dal 2011 affinchè le autorità riconoscano le migliaia di stupri compiuti durante la rivoluzione come “crimini di guerra”, e ora “le libiche hanno vinto la loro battaglia”, ha titolato l’Orient-Le jour, quotidiano francofono libanese.
A più riprese, negli ultimi anni, le donne hanno osato protestare, manifestando su piazza dei Martiri a Tripoli o davanti al Congresso generale nazionale (Cgn, alias il Parlamento), sventolando striscioni contro lo stupro, argomento tabù nella società libica. Ieri sera, il loro appello è stato ascoltato, con il governo libico che ha adottato un decreto con il quale riconosce come “vittime di guerra” le donne oggetto di aggressioni sessuali durante la rivoluzione libica.
“Il governo ha adottato un decreto che tutela le vittime di stupro durante la guerra di liberazione, riconoscendole come vittime di guerra”, ha confermato il ministro della Giustizia libico Salah al-Marghani.
Il decreto permetterà alle vittime di beneficiare di aiuti medici e finanziari, ma anche di un alloggio e di un sussidio scolastico. – TMnews
