Chiudono le ambasciate, mentre la Libia sembra scendere versi un nuovo periodo di confronto armato e mentre il governo ha di fatto proposto che il parlamento sia sospeso in attesa di nuove elezioni. Intanto, il generale Khalifa Haftar, accusato dal governo di aver pianificato un golpe, ha ottenuto l’appoggio del colonnello Wanis Bukhmada, capo delle forze speciali a Bengasi. Bukhmada ieri ha detto che le sue truppe “si uniscono alla battaglia per la dignità lanciata dall’Esercito nazionale libico”, nome dato ai suoi uomini da Haftar.
Haftar sostiene di voler espellere dal paese le milizie islamiste che a suo parere hanno preso il controllo della Libia. Il peggioramento delle condizioni di sicurezza hanno convinto ieri le autorità saudite a chiudere la propria rappresentanza nel paese. Una mossa seguita da diverse imprese straniere che operano in Libia.
Negli ultimi giorni gli uomini agli ordini di Haftar hanno attaccato milizie islamiche a Bengasi e, domenica, hanno attaccato il parlamento a Tripoli. Nel corso dell’attacco a Tripoli sono stati usati anche aerei da combattimento. Il primo ministro ad interim Abdullah al-Tbhinni ha accusato Haftar di “stare agendo contro la rivoluzione”. * Maria Scaffidi – Atlasweb