I lavoratori sono il motore dell’economia, mai un problema: con queste parole esponenti del governo dello Zambia hanno messo in guardia una società canadese dal licenziare, come annunciato, più di 500 dipendenti.
Il conflitto, riferisce il quotidiano Times of Zambia, è scoppiato dopo che l’ente nazionale per la tutela dell’ambiente ha ordinato lo stop alla costruzione di una diga destinata a servire un progetto di sfruttamento minerario nella Provincia nord-occidentale. First Quantum Minerals, la società canadese che stava realizzando l’impianto, aveva annunciato i licenziamenti sostenendo di non essere più in grado di versare gli stipendi a tutti i suoi dipendenti. “Non permetteremo – ha risposto il vice-ministro del Lavoro, Ronald Chitotela – che questa sia la decisione finale”.
Non è la prima volta, in effetti, che l’esecutivo di Lusaka entra in conflitto con società straniere e multinazionali. In febbraio era stata revocata una concessione a una società cinese accusata di violare norme ambientali, di non garantire la sicurezza sul lavoro e di evadere il fisco. Più di recente a una sussidiaria del colosso indiano Vedanta era stato impedito di licenziare 2000 minatori, resi eccedenti da un calo dei prezzi internazionali del rame. – Misna