Diverse persone sono state arrestate ieri in Kenya, in relazione al doppio attacco avvenuto a Mkepetoni, località non distante da Lamu, nel nord-est del paese. Tra gli arrestati ci sono anche leader politici locali e i gestori di social network utilizzati per diffondere i messaggi e le rivendicazioni.
I due attacchi, avvenuti in giorni successivi, sono stati rivendicati dagli Shebab, ma il presidente Uhuru Kenyatta ha sostenuto che essi vanno attribuiti a reti criminali strumentalizzate da politici locali. Dalla Somalia, attraverso comunicati letti alla radio, gli Shebab hanno insistito collegando gli attacchi alla presenza di militari keniani nel sud della Somalia.
Kenyatta ha inoltre parlato di una violenza a sfondo etnico ben pianificata: molte delle vittime erano kikuyo, la stessa etnia del capo dello Stato; i non musulmani, secondo questa tesi, sono stati prima individuati e poi uccisi.
I partiti di opposizione keniani hanno criticato i commenti fatti da Kenyatta sostenendo che potrebbero compromettere l’inchiesta e creare ulteriori problemi. Le violenze hanno intanto costretto alla fuga diverse centinaia di persone. – Atlasweb