Un disegno di legge di amnistia che dovrebbe consentire il reinserimento, almeno in parte, degli ex ribelli del Movimento del 23 marzo (M23), nella vita sociale congolese è stato approvato oggi dal governo di Kinshasa.
L’iniziativa, di cui dovrebbero beneficiare solo gli ex combattenti che non si sono macchiati di gravi crimini, rientra fra gli impegni assunti dall’esecutivo il 12 dicembre a Nairobi, quando le parti hanno formalmente messo fine alle ostilità avviate con la nascita del gruppo armato nel 2012 e chiuse con la sua sconfitta militare a novembre.
Il progetto di legge di amnistia per “atti di insurrezione, atti di guerra e infrazioni politiche” interessa il periodo decorrente fra l’8 maggio 2009 fino alla data di promulgazione della nuova legge e sarà presentato a breve in parlamento.
L’Assemblea nazionale congolese aveva approvato il 7 maggio 2009 una legge di amnistia per episodi di guerra nell’est del paese, sulla base di un accordo siglato il 23 marzo dello stesso anno che aveva messo fine alla ribellione del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) e permesso l’integrazione dei suoi membri nelle forze armate regolari (Fardc). L’M23 sarebbe nato dall’ammutinamento, nell’aprile dell’anno scorso, di ex membri del Cndp integrati nell’esercito. – Misna
