Se la parola pace è ancora capace di suscitare un’emozione, lunedì prossimo fermiamoci almeno un minuto!
Lunedì 21 settembre è la Giornata Internazionale della Pace. Quel giorno l’Onu invita tutti i cittadini del mondo a rinnovare il proprio impegno a vivere in armonia come membri di un’unica famiglia umana.
Raccogliendo questo appello la Tavola della pace, la Rete della PerugiAssisi e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani propongono di dedicare il prossimo 21 settembre a tutti i bambini, le donne e gli uomini che hanno perso la vita a causa della guerra, della miseria e della violenza e ai sopravvissuti che soffrono ogni giorno le conseguenze di questi drammi.
“Abbiamo tutti negli occhi le immagini della brutale violenza usata dall’Ungheria per respingere chi sta fuggendo dalla guerra”, sottolinea Flavio Lotti coordinatore della Tavola della pace. “Sono immagini sconvolgenti che si sovrappongono a quelle di Aylan, del fratellino Galip e di tutti quelli che non ce l’hanno fatta ad attraversare mari, deserti e frontiere. Contro il cinismo e l’indifferenza, se la parola pace è ancora capace di suscitare in noi un’emozione, lunedì possiamo, anzi dobbiamo, fare qualcosa.”
Lunedì 21 settembre in ogni città, a scuola, in casa:
1. fermiamoci un minuto,
2. stringiamoci attorno ai milioni di persone che in tutto il mondo stanno soffrendo l’impatto devastante della violenza, della miseria e della guerra,
3. dedichiamo loro un minuto di silenzio, un pensiero, una riflessione,
4. scambiamoci idee e progetti per capire cosa sta succedendo, per aiutarli e sostenerli.
“Lunedì 21 settembre, continua Flavio Lotti, è il giorno giusto per incontrarci e decidere cosa vogliamo fare quest’anno per la pace. Perché ogni giorno sia un giorno di pace.”
Moltissimi insegnanti, amministratori locali e cittadini stanno organizzando momenti di riflessione e di coinvolgimento dei giovani. In molte scuole si parlerà dei progetti di pace da realizzare nel nuovo anno scolastico. Per alcuni sarà l’occasione per dare avvio ad un vero e proprio “laboratorio della cultura della pace” ispirato al programma nazionale di educazione alla cittadinanza democratica “Pace, fraternità e dialogo. Sui passi di Francesco”.