21/03/14 – Egitto – Ancora sangue e arresti a cortei pro Morsi

di AFRICA

 

I fratelli musulmani avevano promesso un nuovo venerdi’ della rabbia. E cosi’ e’ stato con l’Egitto che oggi e’ tornano ad infiammarsi dopo le preghiere della giornata con nuovi scontri, feriti e decine di arresti. Almeno sei i feriti nei governatorati di Giza, Fayyoum e Sharqiya, secondo il ministero della Salute. Altro bilancio per la confraternita che ha parlato di un morto ad Alessandria e di 15 feriti. La vittima, secondo la Fratellanza si chiamava “Mustapha Mahmoud Kamel, aveva 18 anni e studiava al primo anno dell’Universita’ alla facolta’ del Politecnico”. Nel terzo giorno consecutivo di proteste iniziate mercoledi’ scorso – quando morirono, secondo un bilancio ufficiale due persone e i feriti furono una trentina – diverse centinaia di persone hanno partecipato oggi alle manifestazioni in tutto il Paese. I cortei hanno attraversato i quartieri di Helwan, Nasr city e Maadi al Cairo, mentre scontri sono esplosi nell’area di Ain Shams fra pro e anti Morsi. Secondo la polizia i manifestanti, di entrambi gli schieramenti, si sono lanciati pietre e molotov, mentre i negozi abbassavano le serrande. La tensione ha coinvolto anche l’area di Giza a sud della capitale dove testimoni hanno riferito di una vettura data alle fiamme dai dimostranti.

Tafferugli anche nelle piazze di Alessandria, Port Said, Fayoum, Beni Souef, Minya, Assiut e Sohag. Testimoni hanno raccontato all’ANSA di avere visto centinaia di persone che facevano il segno Rabaa, con le quattro dita di una mano aperte, simbolo dei sostenitori di Morsi, mentre venivano urlati slogan contro i militari. In piazza anche foto dei “martiri” e dei detenuti. A dare fuoco alle polveri oggi anche l’appello lanciato in mattinata da uno dei leader dei giovani dei Fratelli musulmani, Ahmed al Moghir, che dal suo account Twitter si e’ rivolto a quelli che hanno scelto la strada del “pacifismo di fronte alla occupazione militare sostenuta dalla comunita’ internazionale”, a passare invece alla “strategia delle armi contro le forze armate”. Moghir ha poi definito il pacifismo “un approccio che e’ fallito perché e’ debole ed inutile sul piano pratico e teorico” Meno di 24 ore prima l’Alleanza nazionale per il sostegno della Legittimità (Nals) aveva invitato la gente a partecipare in massa alle manifestazioni odierne, annunciando su Facebook un “venerdi’ senza precedenti per onorare le madri e le spose dei martiri”. Intanto l’Università del Cairo ha annunciato di avere espulso 23 studenti accusati di scontri e di avere issato una bandiera di al Qaida durante le manifestazione di mercoledi’. Il direttore dell’Università, Gaber Nassar aveva chiesto alla sicurezza e agli inquirenti di visionare i video registrati dalle telecamere della struttura per identificare i responsabili del gesto. (ANSAmed)

 

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