”Il popolo libico è contro un intervento straniero”, è quanto si legge in un comunicato del Congresso Generale Nazionale libico, il parlamento che a giorni verrà sostituito dalla Camera dei Rappresentanti. ”Il governo attuale dovrebbe consultarsi con il parlamento riguardo a questioni di sovranità nazionale”. Il comunicato fa riferimento alla recente visita del ministro degli esteri, Abdul Aziz, al Consiglio di sicurezza dell’Onu durante la quale il governo ha chiesto assistenza straniera per riportare stabilità nel paese.
”Il dialogo resta l’unico modo per risolvere le divergenze tra i libici”, si legge nel comunicato.
Da una settimana violenti scontri a Tripoli, che hanno causato oltre 45 morti, vedono contrapporsi le milizie islamiste della città costiera di Misurata a quella di Zintan, città del nord-ovest, che, dalla fine della rivoluzione del 2011 che ha deposto il regime di Gheddafi, controlla l’aeroporto internazionale.
Solo di recente il Paese è riuscito a risolvere la crisi petrolifera che ha messo in ginocchio l’economia, riprendendo il controllo di alcuni dei maggiori terminal occupati per un anno da un gruppo separatista dell’est che chiedeva più diritti. In generale dalla rivoluzione del 2011 che ha deposto Muammar Gheddafi, la Libia e in particolare l’est del paese, è teatro di scontri tra milizie e gruppi rivali, assassinii, attacchi vari e rapimenti quasi giornalieri di membri delle forze di sicurezza, attivisti, giornalisti, giudici libici ma anche contro civili e stranieri. (ANSAmed)