“La più grave ripresa delle ostilità” da quando il presidente Salva Kiir e il suo ex vice, il capo ribelle Riek Machar, hanno sottoscritto a maggio una tregua: così la missione dell’Onu in Sud Sudan-Unmiss ha definito l’offensiva lanciata ieri dai ribelli per riprendere il controllo di una località strategica vicino al confine con l’Etiopia.
I combattenti fedeli a Machar hanno colpito Nasir, loro ex quartier generale, situata 500 chilometri a nord della capitale Juba, recuperata dai governativi a maggio. “L’attacco è una chiara violazione della tregua” ha sottolineato Unmiss.
Un portavoce dei ribelli ha definito l’attacco un’azione di “auto-difesa” decisa dopo i ripetuti tentativi del governo di arrestare il loro capo militare. “La caduta di Nasir spiana la strada alle forze militari per tornare a concentrarsi sui giacimenti petroliferi di Poloich, Maban e Malakal” ha riferito la stessa fonte. Ma l’esercito ha negato la perdita di Nasir sostenendo che i combattimenti “vanno ancora avanti”.
Appena qualche giorno fa i mediatori dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad) erano tornati a fare pressione sulle parti, in lotta dal dicembre scorso, per riprendere i colloqui di pace in Etiopia, pena nuove sanzioni. – Misna