Le forze regolari libiche e gli uomini dell’ex generale Khalifa Haftar sono sempre più uniti nel combattere i jihadisti di Ansar al Sharia in Cirenaica.
Una nuova offensiva è stata lanciata nelle ultime ore, di fatto disattendendo l’appello – fatto pochi giorni fa da Usa e altri Paesi tra cui l’Italia – alle fazioni in lotta in Libia a cessare il fuoco, e ad avviare al più presto un processo politico che possa salvare il Paese dal baratro verso cui sta precipitando.
I combattimenti si sono concentrati ancora su Bengasi, città che fu culla della rivoluzione contro Muammar Gheddafi, oggi contesa dai jihadisti vicini all’Isis (Stato islamico) e dalle forze di Haftar che nei giorni scorsi ne hanno ripreso in parte il controllo. E a Derna, ancora più a est, città dall’islam più radicale dove nelle scorse settimane è stato decretato un califfato. Secondo fonti militari libiche, almeno 40 jihadisti sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti aerei.
Alcuni di loro sono morti carbonizzati o sepolti dalle macerie di edifici centrati dai raid. Fonti mediche parlano invece di 75 morti negli ultimi 5 giorni di scontri e bombe, che non avrebbero risparmiato i civili.
Il governo ha inoltre ordinato all’esercito di dirigersi verso Tripoli per liberarla dai gruppi armati e nel farlo ha chiesto ai giovani della capitale di rivoltarsi contro le milizie e dare man forte alle forze armate.
A suggellare la sempre più concreta alleanza tra Haftar e le deboli forze fedeli al governo di Abdullah al Thani, è stata la decisione del parlamento eletto – costretto a insediarsi a Tobruk – di fornire armi alle forze dell’ex generale nel comune obiettivo di sconfiggere il califfato di Ansar al Sharia nell’est e le altre milizie nel resto del Paese.
Itanto il premier libico Abdullah al Thani, giunto ieri alla Valletta, ha lanciato un appello all’Europa e all’Onu dove ha chiesto supporto concreto per affrontare i problemi del suo Paese. Al Thani ha anche chiesto al premier maltese Joseph Muscat di essere l’interlocutore per la Libia al tavolo con la comunità internazionale. Nelle stesse ore è giunto a Malta anche l’inviato speciale dell’Onu per la Libia Bernardino Leon. Attesa anche l’inviata dell’Ue Natalia Apostova. – * Laurence Figà-Talamanca (ANSAmed).