Migliaia di rifugiati eritrei in Etiopia sono pronti a “prendere le armi” e a unirsi alle “forze di opposizione” con l’obiettivo di rovesciare il governo del presidente Isaias Afewerki: lo riferisce oggi il quotidiano Sudan Tribune, citando un comunicato diffuso ieri.
Nella nota si sostiene che 23 anni fa “fu liberata l’Eritrea ma non il suo popolo” e si accusa il governo di Asmara di “crimini e atrocità”.
Secondo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), alla fine di aprile i profughi eritrei in Etiopia erano 92.460. L’organismo delle Nazioni Unite calcola che in questo paese giungano ogni mese 2000 persone, spesso spinte a lasciare le proprie case da motivi politici o per sfuggire a un lungo servizio militare. – Misna