A Menaka ci sono pressioni dei gruppi armati ma abbiamo chiesto alla forza Serval di sostenerci (…) Altrove le nostre posizioni sono intatte: Tessalit, Aguelhoc, Gao e Timbuctu”: lo ha detto alla radiotelevisione pubblica Ortm il ministro della Difesa Soumeylou Boubeye Maiga. Le sue dichiarazioni sono di segno opposto rispetto ai proclami di vittoria dei ribelli tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), che sostiene di avere il controllo di Kidal, Tessalit, Anefis, Maneka, Aguelhoc e Anderamboukane.
Contrastanti, ma in ogni caso difficilmente verificabili da fonti indipendenti, i bilanci delle ostilità in corso dallo scorso fine settimana nel capoluogo nord-orientale. Denunciando una “propaganda” da parte degli avversari, il ministro della Difesa ha fatto soltanto riferimento a 97 soldati maliani accolti in un campo della missione Onu Minusma a Kidal, di cui 22 sono feriti. La ribellione ha invece sostenuto che una quarantina di militari hanno perso la vita, 50 sono stati feriti e altri 70 fatti prigionieri a Kidal. Coinvolto negli scontri anche il gruppo jihadista del Mujao.
Intanto a Bamako sono in corso proteste per chiedere la “liberazione di Kidal”. I manifestanti hanno chiesto il sostegno militare della Russia e scandito slogan contro la Francia, accusata da tempo di avere posizioni ambigue nei confronti dei ribelli tuareg. – Misna