Il 95% al governo centrale, il 3% alle comunità e il 2% alle regioni: è questa la formula per la spartizione dei proventi del petrolio prevista da un disegno di legge approvato oggi in terza e ultima lettura dal parlamento del Sud Sudan.
Il testo, riferisce l’emittente cattolica Radio Bakhita, prevede che quote dei proventi spettanti al governo centrale siano poi allocate presso due speciali fondi: uno per la “stabilizzazione” in momenti di ribasso dei prezzi internazionali e uno “per le generazioni future”, che dovrà finanziare la costruzione di ospedali, scuole, strade, aeroporti e altre opere di rilievo economico e sociale.
Il Sud Sudan è divenuto indipendente da Khartoum nel 2011, dopo una guerra civile durata più di 20 anni. Secondo stime ufficiali, il petrolio vale circa il 98% delle entrate dello Stato. Per entrare in vigore le nuove norme dovranno essere promulgate dal presidente Salva Kiir. – Misna