Assalto delle forze di sicurezza kenyote contro i terroristi somali nel centro commerciale Westgate di Nairobi. Lo scrive il sito di ‘Daily Nation’.
All’interno del centro commerciale Westgate di Nairobi restano barricati 10-15 assalitori. A confermarlo, spiegando che tra loro, secondo le notizie pervenute, figurano anche donne, è stato il presidente keniota Uhuru Kenyatta. Il Capo dello Stato ha confermato il bilancio di 59 morti e 175 feriti e ha ricordato che tra le vittime figurano il nipote e la sua fidanzata. “Erano giovani meravigliosi che conoscevo personalmente e che amavo”, ha affermato incoraggiando poi i suoi connazionali a far fronte a questa situazione. “I criminali – ha detto – si trovano in unico posto nell’edificio. Abbiamo buone chanche di neutralizzarli con successo”. “Puniremo i responsabili rapidamente e con durezza”. “Siamo una società multietnica. Siamo una società multiculturale. Siamo una società multireligiosa. La nostra diversità è anche la nostra forza”. Quella in corso a Nairobi contro i terroristi, che hanno assaltato un centro commerciale, “non è solo una guerra kenyota, è una guerra internazionale e dobbiamo unirci e lavorare insieme” per vincere la battaglia contro i “codardi”.
Gli assalitori sono infatti ancora asserragliati all’interno dell’edificio con un numero imprecisato di persone in ostaggio. A confermarlo è il ministro dell’Interno Ole Lenku: “Abbiamo ancora ostaggi nel centro”, ha sottolineato il ministro, “e questo rende l’operazione delicata”. Lenku ha quindi reso noto che le persone tratte finora in salvo sono oltre mille. Sarebbero, invece, quarantanove quelle che mancano all’appello. A riferirlo la Croce Rossa.
Il Foreign Office ha confermato che tra le vittime dell’assalto al centro commerciale Westgate di Nairobi figurano tre cittadini britannici. “Un attacco assolutamente disgustoso e deprecabile, di brutalità spaventosa” ha commentato il premier David Cameron. A perdere la vita nell’attacco anche altri stranieri. La Croce Rossa parla di un diplomatico canadese e di uno ghaniano.
Tra le vittime dell’assalto ci sono anche alcuni parenti stretti del presidente keniota Uhuru Kanyatta. E’ stato lo stesso Capo dello Stato a sottolinearlo rivolgendosi ai suoi connazionali: “So come vi sentite, avendo io stesso perso parenti molto stretti. Chiedo a Dio di confortare tutti noi mentre dobbiamo far fronte a questa tragedia”.
E’ morto anche Kofi Awonoor, letterato, poeta e diplomatico del Ghana, a Nairobi per prendere parte ai lavori del Festival letterario e di scrittura di Storymoja Hay, dove avrebbe dovuto prendere la parola ieri sera. Awoonor, è stato confermato oggi dal governo del Ghana, è morto per le ferite riportate. Aveva 78 anni. Si trovava nel centro commerciale con il figlio, rimasto ferito a una spalla. Awonoor era stato ambasciatore del Ghana alle Nazioni Unite.
Cinque giovani kenyoti di Mombasa che si apprestavano a raggiungere i militanti di Al-Shabab in Somalia, hanno reso noto le forze di sicurezza, sono stati arrestati dalla polizia a Kismayo dalle forze somale e consegnati alle autorita’ keniote a Garrisa.
“Molti sono gli ostaggi prigionieri delle mani assassine”, scrive sulla sua pagina Facebook Rita Caparra, la missionaria laica riuscita a fuggire ieri insieme ad un’amica ed ai suoi due figli. “Buona domenica”, scrive la donna, che cita le parole di San Paolo: “Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese”. La missionaria riferisce che a Nairobi “gli elicotteri della polizia sorvolano il cielo, mentre da lontano odo il suono delle sirene…Westgate è ancora assediata dai terroristi e molti sono gli ostaggi prigionieri delle mani assassine…le stesse mani che sono anche capaci di accarezzare i propri figli con amore…”.
“Non abbiamo altre notizie di italiani coinvolti, quello che sappiamo si basa solo sulle persone registrate dall’apposito programma della Farnesina – ha detto il viceministro degli Esteri Marta Dassù – . Abbiamo diramato tutti i warning possibili e immaginabili e siamo riusciti a seguire da vicino le persone che conoscevamo perché registrate”. Dassù ha ricordato che l’attentato di Nairobi “non è stato ancora pienamente rivendicato, si pensa possa esserci una pista legata agli al-Shabab collegati al conflitto in Somalia e al ruolo che il Kenya ha avuto in quel Paese”.
In seguito all’attacco terroristico a Nairobi, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio al Presidente del Kenya. “A nome del popolo italiano e mio personale desidero esprimere il più profondo cordoglio per le vittime del barbaro atto terroristico che ha sconvolto la capitale del Suo Paese unitamente a sentimenti di solidale vicinanza ai feriti e alle loro famiglie – si legge nella nota del Quirinale – . Nel ribadire, nei termini più fermi, la condanna verso ogni forma di terrorismo auspico che le operazioni delle forze keniane, ancora in corso, possano concludersi positivamente e al più presto”. – – Adnkronos/