22/09/14 – Angola – Dopo 40 anni, tornano a casa i rifugiati in Congo

di AFRICA

 

Hanno lasciato il loro Paese durante gli ultimi scontri per la fine del dominio coloniale portoghese e – in molti casi – non lo hanno più rivisto per quasi 40 anni, a causa dell’infuriare della guerra civile, terminata solo nel 2002. Sono gli oltre 29.000 ex-rifugiati angolani nella Repubblica Democratica del Congo, per cui è in corso un’operazione di rimpatrio volontario sotto la supervisione dell’Onu.

Il programma è iniziato lo scorso agosto, con il rientro in Angola delle prime 400 persone, ma adesso comincia la sua fase principale: nella provincia di Lunda Norte si stanno allestendo le strutture per l’accoglienza di altri 1800 ex-rifugiati. Sull’altro lato del confine, in Congo, il governo di Kinshasa e l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Acnur/Unhcr) stanno rilasciando documenti ai candidati al rientro. Molti di loro, infatti, possiedono ancora solo il salvacondotto originale con cui furono registrati al momento della fuga. Altri sono addirittura nati nel Paese che li ospitava.

Chi ne fa richiesta ed è nella condizione adatta, avendo ad esempio sposato un cittadino o una cittadina congolese, può decidere di non tornare nel Paese di origine, ma per molti questa operazione di rimpatrio è l’ultima possibilità di ricevere aiuto per ricostruire la propria vita: da due anni, infatti, hanno perso anche lo status di rifugiati, vista la situazione ormai definitivamente stabilizzata nel Paese d’origine.

Casa e lavoro saranno i primi problemi di chi torna: il ministero dell’Assistenza e del reinserimento del governo di Luanda ha promesso misure per facilitare “l’integrazione e l’accesso ai servizi” per i rimpatriati. Ad oggi, circa 73.000 degli oltre 550.000 profughi causati dalla guerra civile angolana vivono ancora all’estero. Quelli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, ha specificato il governo, dovrebbero rientrare tutti entro la fine dell’anno. – Misna

 

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