Secondo quanto riporta AFP più di 300 elefanti, insieme con altri animali, sono morti a causa di avvelenamento da cianuro da parte dei bracconieri nel parco più grande dello Zimbabwe. A riportarlo un gruppo di conservazione della fauna selvatica.
“Nel mese di luglio, circa 300 elefanti sono morti per avvelenamento da cianuro in Hwange e sono stati scoperti da un gruppo di cacciatori,” ha raccontato Johnny Rodrigues , presidente della Conservation Task Force Zimbabwe a AFP.
Leoni, avvoltoi e iene sono morti in questa che si configura come una immane strage.
Le autorità ne sono venute a conoscenza in settembre, spiega Rodrigues, e da allora i numeri sono andati crescendo fino ad arrivare ai 325 della scorsa settimana. Il dato è stato confermato dai funzionari governativi. A oggi 4 bracconieri sono stati catturati e condannati a 15 anni di carcere. Ma secondo gli ambientalisti la pena è stata troppo ridotta.
Rodrigues punta in alto: secondo l’ambientalista coloro che sono stati catturati fungono solo da capro espiatorio e i grandi responsabili continuano a restare impuniti. Fra questi politici e importanti uomini d’affari.
Ora la polizia ha vietato agli abitanti che vivono nel parco e nei suoi dintorni di detenere cianuro. Chi lo possiede ha fino alla fine di ottobre per consegnarlo, ma poi chi verrà scoperto con del cianuro sarà arrestato.
L’opinione pubblica locale naturalmente non è unita sulla questione: alcuni leader stanno chiedendo che i bracconieri arrestati siano liberati perchè hanno agito spinti dalla povertà e non dall’avidità.
La povertà e la scarsità di mezzi in effetti fa da sfondo a questi tragici eventi: gli ambeintalisti riportano infatti che 5.660 chilometri quadrati, nella zona coinvolta dagli eventi, sono pattugliati da soli 50 ranger e ne sarebbero necessari almeno 500.
Nello Zimbabwe vivono più di 120.000 elefanti, e sono l’ambìto obiettivo dei bracconieri perchè il mercato dell’avorio è un mercato ricco e spietato. Le zanne vengono usate per creare ornamenti, ma anche come ingrediente per delle cosiddette “polveri medicinali”. Un’operazione quest’ultima che ha a che fare con il plagio e la stregoneria più che con la medicina.
Dal 1989 il commercio dell’avorio è illegale. Intorno al 1950 la popolazione di elefanti contava milioni di individui, dopo 40 anni ne rimanevano solo 600.000.
L’ultima stima del commercio illegale di avorio parla di affari che raggiungono i 10 milioni di dollari l’anno. – Gaianews