Il governo di Ibrahim Mahlab scende in campo per promuovere l’identità cristiana dell’Egitto e rilanciare il turismo religioso che da oggi diventa parte integrante dell’offerta turistica del Paese. E’ un messaggio politico chiaro quello lanciato ieri sera nel corso della cerimonia inaugurale con cui parte ufficialmente il progetto messo a punto dal ministro del Turismo Hisham Zaazou e dal patriarcato copto ortodosso di rilanciare l’itinerario legato alla presenza della Sacra Famiglia in Egitto. Esecutivo e autorità religiose copte sono in sintonia. “Servono pace e sicurezza in Egitto”, sostengono il premier Mahlab e il patriarca copto Tawadros II, parlando dal quartiere copto del Cairo, “simbolo dell’identità del Paese”, come ha sottolineato il capo dell’esecutivo. Dove accanto alle chiese si trovano edifici di culto sacri per le altre fedi monoteiste, ebraica e musulmana. Un luogo che “parla da solo”, come ha detto Mahlab, “di dialogo, di incontro, di pace e di sicurezza”, che rappresenta l’essenza del Paese. Un Paese dove secondo la tradizione “anche Gesù trovò pace e sicurezza”.
Al fianco del premier, c’erano molti ministri: dal responsabile della diplomazia egiziana, Sameh Shoukri, a quello della Cultura, Gaber Asfour; dalla titolare del dicastero per la Cooperazione internazionale, Naglaa El Ahwani al ministro per le Finanze, Hany Kadry, al titolare del ministero della Salute, Adel Al Edawy. Una presenza in forze che segna un cambio di passo. E’ infatti la prima volta che le autorità egiziane si schierano così apertamente per promuovere un itinerario legato che ripercorre le orme della Sacra Famiglia durante il suo esilio in Egitto. Parole di speranza e fiducia per il futuro del Paese sono state quelle pronunciate dal papa copto Tawadros II. “Questo viaggio della Sacra Famiglia in Egitto – ha detto – rappresenta una benedizione per il Paese. L’Egitto sta lavorando per presentarsi in modo positivo e benevolo” al mondo e l’apertura di questo percorso costituisce “un progetto molto importante non soltanto per il Paese, ma anche per il resto del mondo”. Per i cristiani, ha proseguito, è “normale parlare dei luoghi in cui visse la Sacra Famiglia”, ma quello che è straordinario, ha voluto sottolineare il patriarca è “l’invito del governo”, mai così esplicito fino a oggi. Il percorso del pellegrinaggio che “abbiamo elaborato assieme al patriarca”, ha spiegato il ministro del Turismo Zaazou, attraverserà il Paese e toccherà ben 25 diverse località.
Inizialmente saranno sei le zone valorizzate. Dal Cairo al Delta e Wadi Natrun, per poi scendere a Menya e Assiut, nel Medio Egitto. “Un itinerario rivolto a tutti gli egiziani e non soltanto ai fedeli cristiani”, ha tenuto a sottolineare il ministro che su questo progetto ha scelto di investire molto, anche in termini di comunicazione. “Grazie a questa iniziativa, contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti tradizionali e promuovere un turismo più consapevole”. Numerose le autorità religiose venute da vari Paesi in rappresentanza delle diverse chiese. Tra queste, il segretario generale del Pontificio consiglio della Cultura, mons. Barthélémy Adoukonou. “La Chiesa – ha detto intervenendo alla cerimonia – si sente orgogliosa di quanto l’Egitto sta facendo. La cooperazione tra Chiesa copta ortodossa e Stato egiziano rappresenta un bel messaggio” per il mondo.* Cristiana Missori – (ANSAmed).