Si fa sempre più tesa la situazione politica in Gabon, dove nel fine settimana sono definitivamente esplose le tensioni che da settimane erano emerse tra l’opposizione e il governo del presidente Ali Bongo Ondimba.
Dopo un’accesa conferenza stampa tenuta venerdì, durante la quale i principali leader dell’opposizione del paese avevano annunciato il boicottaggio delle prossime elezioni e la volontà di perseguire l’allontanamento del capo di Stato attraverso la piazza e proteste di massa, sabato si è tenuta la manifestazione antigovernativa che non era stata annunciata.
Come si temeva, nella capitale Libreville si sono verificati scontri tra i manifestanti e la polizia nei quali sarebbe morto, in circostanze ancora tutte da chiarire, almeno un giovane di 30 anni, secondo il bilancio ufficiale diffuso dalla procura di Libreville
Secondo l’opposizione, che anche ieri ha invitato tutto il paese a scendere in strada, le violenze di sabato- in una nota si parla di “omicidi a sangue freddo e con proiettili veri” commessi dalle forze dell’ordine – avrebbero “provocato la morte di almeno tre manifestanti, numerosi feriti gravi e arresti di massa”.
Gli stessi partiti hanno infine annunciato di temere una stretta nelle prossime ore contro tutti gli esponenti dell’opposizione, ribadendo di voler proseguire la protesta fino alle dimissioni del presidente.
Il capo dell’Ufficio regionale delle Nazioni Unite per l’Africa Centrale (Unoca), Abdoulaye Bathily, ha condannato in una nota le violenze avvenute nel fine settimana, definendole “il risultato di un’assenza di dialogo tra i differenti attori della scena politica gabonese”.
Secondo alcune fonti a riaccendere la protesta contro il capo di Stato avrebbe contribuito l’ultimo libro del giornalista francese Pierre Péan, “Nouvelles affaires africaines”, che ha suscitato grandi polemiche in Gabon.
Nel libro, il giornalista accusa il presidente gabonese di aver falsificato numerosi documenti (dall’atto di nascita ai suoi diplomi).
Un’azione legale depositata lo scorso novembre dall’opposizione per far luce su alcune delle accuse avanzate nel libro è stata respinta la settimana scorsa dalla magistratura di Libreville. – Atlasweb