Il Senato congolese ha votato oggi la riforma elettorale contestata nelle proteste di questi giorni a Kinshasa, emendandola in un punto chiave: non ci sarà più bisogno di svolgere un censimento generale della popolazione prima di andare al voto per le presidenziali del 2016.
La lista elettorale definitiva, si legge nell’emendamento approvato dai senatori, sarà compilata “in funzione dei dati demografici disponibili” e “nel rispetto delle scadenze costituzionali e legali previste per l’organizzazione delle elezioni presidenziali, legislative, provinciali”. Il testo ora dovrà essere approvato anche dalla Camera, che aveva invece votato la prima versione della norma. Questo secondo passaggio potrebbe essere evitato se le due Camere votassero un testo di compromesso, che una commissione mista di deputati e senatori è incaricata di redigere a breve.
La volontà del governo di tenere un censimento – operazione che, secondo le diverse stime, può richiedere da uno a tre anni – prima delle elezioni presidenziali previste per il 2016 è stata all’origine delle proteste di questi giorni a Kinshasa e in altre parti del paese. L’opposizione ha denunciato infatti il tentativo dell’attuale presidente Joseph Kabila, che nel 2016 non potrebbe ricandidarsi, di prolungare il suo mandato. – Misna
23/01/2015 – R.D. Congo – Riforma elettorale, stop dopo le proteste
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