Non c’erano dubbi circa la riconferma del presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz. Avrebbe vinto con percentuali superiori all’80% in elezioni in cui molti partiti hanno invitato al boicottaggio. La novità è però che a Nouchakott, sebbene limitata, adesso esiste un’opposizione politica.
Abdel Aziz, generale golpista, ha impostato la sua campagna elettorale sulla lotta alla miseria. In un Paese fra i più poveri al mondo alcuni, persino nei quartieri meno sviluppati della capitale non gli hanno creduto.
Dice il nostro inviato: “È stato in questi quartieri poveri che Bairam el Obaid è cresciuto. Il suo discorso politico è riuscito a convincere il 10% degli elettori. Un fatto del tutto nuovo in Mauritania”.
Sulle elezioni pende il sospetto dei brogli. Le statistiche parlano di un tasso di partecipazione di poco superiore al 55%, ma l’opposizione parla del 15, 20%
In questo scenario si comincia a profilare la stella di Bairam el Obaid, come figura anti Abdel Aziz . El Obaid spiega così l’esito del voto: “Troppa gente soffre a causa del razzismo, dallo schiavismo e di tutta una serie di discriminazioni”.
Il 10% non è percentuale in grado di mettere in crisi Abdel Aziz, ma è comunque un segnale politico. Un segnale che potrebbe nascondere qualcosa di piu importante visto che in tanti non danno credito al risultato che viene fuori dalle urne. Alcuni lo dicono apertamente.
Abdel Aziz è considerato un alleato degli occidentali nella lotta al terrorismo islamico nella regione, ma le spaventosi sperequazioni nel Paese potrebbero loro, far cambiare qualcosa a livello politico a Nouachkott. – Euronews