Dopo l’esperienza positiva del Gruppo Renault, che a Tangeri produce già 350 mila veicoli l’anno e che dovrebbe arrivare a creare, entro il 2015, 6mila posti di lavoro diretti ed altri 30 indiretti, il Marocco conta di attrarre presto nuovi investimenti nel settore.
”Pensiamo di poter attrarre un nuovo costruttore automobilistico entro due o tre anni al massimo”, ha detto Abdelkader Amara, ministro marocchino dell’Industria, del commercio e delle nuove tecnologie. Il Marocco è interessato ad ”un industrializzazione globale”, non ad ”un costruttore – sostiene il ministro marocchino – che scelga soltanto un sito di assemblaggio o di montaggio, ma un’industria locale integrante, come ha fatto Renault, che ha attirato con lei dei produttori di componenti”. Incentivati anche dalla zona franca di Tangeri, infatti, diversi fornitori di equipaggiamenti si sono installati nel raggio di pochi chilometri dallo stabilimento Renault.
Dopo il gruppo francese, il prossimo entrante in Marocco potrebbe essere Giapponese. Durante la sua visita in Giappone, Amara ha, infatti, presentato ai responsabili della Toyota l’opportunità di investire alle porte dell’Europa e dell’Africa, grazie alla presenza di mano d’opera abbondante e formata.
”Ho sviluppato la nostra idea di modello low-cost nell’automobile”, ha spiegato il ministro marocchino, secondo il quale, i paesi dell’Africa subsahariana hanno ”bisogno di prodotti adattati alla classe media”, con un buon rapporto qualità/prezzo. ”Renault ha vinto questa scommessa. Ma i giapponesi, secondo me, non sono ancora su questo segmento in Marocco e lo sono poco in Africa. Toyota, ad esempio, escluso uno stabilimento CKD in Portogallo, un sito in Francia ed un altro in Sudafrica, non è molto presente sul piano industriale nella zona Africa Mediterraneo”.
Inoltre, fra qualche settimana si installerà a Casablanca la JETRO, agenzia giapponese incaricata della promozione del commercio estero.
Nel Regno sono poi già presenti dei grossi investimenti giapponesi nell’automotive, in particolare nel cablaggio e nei connettori, con il gruppo Yazaki che aprirà quest’estate la sua terza fabbrica.
Il Regno non cercherebbe di sedurre solo i giapponesi, la stampa specializzata aveva già avanzato ipotesi su un possibile interessamento della coreana Hyundai e della tedesca Volkswagen, anche se ”lato costruttori europei – ha detto Amara – abbiamo poche speranze nel breve termine”. – ANSAmed