Responsabili dello Zanu-Pf del presidente Robert Mugabe distribuiscono nelle campagne pacchi regalo di prodotti alimentari nel tentativo di accrescere la popolarità del partito: lo dicono fonti della MISNA nello Zimbabwe, riferendo di un clima di attesa e tensione in vista delle elezioni del 31 luglio.
“Lo Zanu-Pf ce la sta mettendo tutta per riguadagnare il terreno perduto” sottolinea padre Oskar Wermter, un gesuita che vive ad Harare da 40 anni. “Le regalie – aggiunge – sono un modo per riconquistare voti che potrebbero essere cruciali”. Farina e zucchero sono doni preziosi soprattutto dopo il raccolto di maggio, così povero da spingere il governo ad avviare un piano di emergenza nazionale.
Le elezioni, legislative e presidenziali, sono le prime dopo la crisi politica e le violenze che segnarono le consultazioni del 2008. Allora Mugabe riuscì a ottenere un altro mandato solo dopo il ritiro del suo rivale Morgan Tsvangirai. Per la prima volta dai tempi dell’indipendenza, del resto, lo Zanu-Pf perse la maggioranza assoluta in parlamento.
Secondo le fonti della MISNA, il ricordo della crisi del 2008 alimenta nella popolazione “un sentimento di ansia”. D’altra parte, conferma padre Wermter, finora “la campagna elettorale si è svolta in modo aperto e senza che fossero compiute violenze o si verificassero incidenti”.
Il 31 luglio saranno chiamati alle urne circa sei milioni e 400.000 aventi diritto. Mugabe è candidato a un nuovo mandato nonostante abbia compiuto 89 anni. A sfidarlo saranno ancora una volta Tsvangirai e il suo Movimento per il cambiamento democratico (Mdc-T). Il voto sarà monitorato da osservatori dell’Unione Africana e della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe, ma non europei né americani. Duemilaquattrocento volontari saranno inviati nei seggi dalla Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale dello Zimbabwe. Con loro ci saranno nove vescovi in rappresentanza di altrettanti paesi dell’Africa australe. – Misna